Roberto Maestri
Ero destinato a qualcos'altro

Un tempo non mi curavo
degli spazi d’attorno
tutto preso com’ero
da una vita per sempre.

La poesia è bambina. Non ammette confini, abbraccia la polivalenza dei significati, sfugge a qualunque morso della ragione. Sa di avere enormi spazi in cui volteggiare e non ammette approdi definitivi.

Attraverso le parole dell’autore riconosco ferite e intravedo sogni, sposto lo sguardo quando certe immagini mostrano il volto di un fanciullo, vago fra sentimenti, atlanti, passi, tramonti e ritorni. I suoi slanci sollecitano i miei, i suoi ricordi parlano alle sponde straniere che risiedono in me e come ogni traccia scolpita, ogni poesia, è avvolta in un silenzio mormorante.

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Mariano Tomatis
Il Segno del comando

Una guida psicogeografica attraverso le vie di Roma che fa tesoro della continua (e irrisolta) oscillazione tra realtà e sogno de Il segno del comando (1971); ripercorrendo la trama dello sceneggiato televisivo per trarne le istruzioni di un gioco di ruolo a tinte gotiche, il libro illumina gli strumenti illusionistici, linguistici e cinematografici con cui Daniele D'Anza e colleghi hanno catturato l'immaginazione di milioni di persone, intercettando e rilanciando in piena modernità il fascino per le mirabilie romane.

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