Ivan Buttazzoni
Pier Aldo Rovatti e il Marchese de Sade
Il gigante Sade, vilipeso e sminuito, grazie a queste pagine risale la china dove era stato precipitato a forza, e ad aiutarlo, più che lo stesso Buttazzoni, è la grande riflessione filosofica di Rovatti, il suo ampio piglio onnicomprensivo, talmente attuale da esser capace, a volte, di precorrere i tempi. L’allievo non rivolge lo sguardo al maestro allo scopo di usarlo per ciò che gli concerne. Di che dovrebbe ricordarsi che non sia già suo? Parentele remote ma anche uniche, raccolte sotto la stessa insegna. Eppure non sotto la stessa coazione, ogni volta differente quest’ultima: tasselli e globalità non sono mai identici. Non coincidono né gli avvenimenti, fatto di per sé secondario, né i percorsi che gli avvenimenti resero operativi. Solo la riflessione senza steccati dell’allievo modifica e quindi proietta necessità differenti nella parola, ma è anche la parola che cresce e si allarga a visioni e a profondità penetrative impensabili.
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