Roberto Maestri
Ero destinato a qualcos'altro

Un tempo non mi curavo
degli spazi d’attorno
tutto preso com’ero
da una vita per sempre.

La poesia è bambina. Non ammette confini, abbraccia la polivalenza dei significati, sfugge a qualunque morso della ragione. Sa di avere enormi spazi in cui volteggiare e non ammette approdi definitivi.

Attraverso le parole dell’autore riconosco ferite e intravedo sogni, sposto lo sguardo quando certe immagini mostrano il volto di un fanciullo, vago fra sentimenti, atlanti, passi, tramonti e ritorni. I suoi slanci sollecitano i miei, i suoi ricordi parlano alle sponde straniere che risiedono in me e come ogni traccia scolpita, ogni poesia, è avvolta in un silenzio mormorante.

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