
Scrivere – Intervista
Intervista a Emma Orlando
Autrice del Diario di una sognatrice errante
Emma:
Sono nata e cresciuta in un piccolo paese, poco distante dal sito archeologico di Eraclea Minoa laddove giacciono i resti del re Minosse. Crescere vicina al mare, in un luogo dove l’odore della zagara degli agrumeti inebria i sensi, l’orrore delle industrie non avvilisce gli animi e ancora i sapori allietano il palato è stato per me straordinario. I tramonti sul mare che ogni sera mi sorridevano, l’ombra degli ulivi che nei lunghi pomeriggi estivi mi proteggeva dallo scirocco hanno ispirato alcune delle mie poesie e dei miei racconti.
Per quanto possa sembrare banale credo che il contatto con i suoni anziché con i rumori assordanti della città, possa stimolare positivamente la riflessione e la scrittura. L’animo umano è comunque estremamente complesso, non esistono perciò condizioni assolute, ognuno può trarre ispirazioni da situazioni e contesti molto diversi fra loro. È indubbio che poesie e riflessioni straordinariamente interessanti e affascinanti siano maturate nel più buio e remoto degli angoli, si pensi ad esempio a quanto è stato scritto nelle antiche segrete o nelle più recenti e altrettanto mostruose carceri, nelle situazioni più atroci, basta ricordare che Ungaretti si “illuminò d’immenso” in una qualunque mattina di guerra fra le aride e insanguinate trincee del Carso.
Crescere in un piccolo centro, di contro, ha molti svantaggi. Ad esempio al mio paese non esisteva una libreria. Ciò mi ha impedito, per lungo tempo, un libero e ampio accesso alla lettura. Credo sia difficile colmare certe lacune e mai potrò recuperare alcune letture. Il punto non è se riuscirò nell’arco della mia vita a leggere tutti i libri che desidero, ma il fatto che a 13, 15, 17 anni alcune cose si assaporano in modo differente che a 30, 50, 80 anni d’età. La celebrazione dell’amore, della seduzione, della sensualità di Ovidio conosciuta durante l’adolescenza avrebbe forse potuto distrarmi da quel subdolo senso di colpa di vivere senza indugi né pudori i desideri, inculcato da un’educazione fortemente cattolica.
Indietro non si torna. Solo a trent’anni, dopo aver letto Moby Dick, ho iniziato a guardare il mare con occhi diversi.
LeLettereScarlatte:
Hai parlato degli aspetti positivi dell’ambiente in cui sei cresciuta, ma ti rammarichi del fatto che le caratteristiche di quell’ambiente hanno fatto sì che non potessi avere libero accesso ad alcuni testi fondamentali. Quindi la cultura prolifera nelle città, nei grossi centri, ma trova ispirazione in luoghi isolati, non antropizzati, nei viaggi, nelle traversate… In un certo senso la cultura nelle città muore?
E.
Il mio non voleva essere un giudizio assoluto, mi riferivo al mio personale vissuto. Il silenzio che dimora nelle spiagge deserte è per me fonte di ispirazione, mi aiuta a concentrarmi, contribuisce a conferirmi quella tranquillità d’animo grazie alla quale riesco a mettere su carta emozioni, deduzioni, riflessioni, fantasie. Ma questo, in assoluto, non significa niente. Su alcuni il cielo stellato non esercita alcun fascino, ma gli stessi si emozionano profondamente dinnanzi ad un particolare ragionamento filosofico, ad un’intuizione artistica, ad un poema epico, indipendentemente quindi dall’ambiente in cui ciò accade. Per qualcuno il frastuono di una metropoli è un’inaccettabile intrusione, per altri irrinunciabile fonte di ispirazione. La cultura nasce e si sviluppa dall’incontro-scontro costante delle relazioni umane, degli uomini con se stessi e con l’ambiente che li circonda, qualunque esso sia.
L.L.S.
La tua prima poesia?
E.
Da piccola mi chiedevo continuamente il perché delle cose, come tutti i bambini. Negli adulti non sempre trovavo risposte e una volta adulta ho scoperto io stessa che per certi perché, risposte non ne esistevano. Su dei fogli appuntavo più o meno banali quesiti, poi raccoglievo, ascoltavo, immaginavo e talvolta sognavo le risposte. Rielaboravo e colorivo ogni aspetto che si delineava nei miei pensieri, le sensazioni prendevano corpo attraverso le parole.
La mia prima prosa poetica nasce da un incontro. Mentre passeggiavo in cerca di asparagi selvatici mi imbattei in un pittore che, immobile di fronte alla sua tela, osservava il paesaggio di fronte a sé. Fantasticai a lungo su cosa provasse quell’uomo nell’atto di dipingere lo scorcio di mondo che aveva scelto. Cosa l’aveva attratto, cosa muoveva la sua mano. Immaginai di esplorare i pensieri del pittore e le sue emozioni. Ancora oggi per quel suo mondo rimango un’estranea.
L.L.S.
Perché “Diario di una sognatrice errante”?
E.
Finite le scuole superiori ho preparato una grande valigia, mai più mi è successo di portarne con me una così grande, e sono partita. Da allora non ho mai smesso di spostarmi da un luogo ad un altro. Ho frequentato l’università più per allontanarmi da casa che per un reale interesse. Ho studiato, lavorato, viaggiato, vissuto mille esperienze straordinarie, appassionanti e devastanti. Continuo ad errare portando con me le mie radici, custodendo gelosamente i miei sogni, lottando costantemente contro quelle miserie della vita capaci di distruggere il desiderio e la tenerezza. Credo che la più preziosa della virtù sia la curiosità. Nel mio errare, forte (e anche debole) delle esperienze passate che mi hanno reso quella che sono oggi, lo sguardo è sempre rivolto a scoprire cosa c’è dietro l’angolo, quelle sfumature del mondo che non mi hanno ancora avvolto.
Nei giorni più tristi mi sento piccola piccola su una Terra immensa. In quelli in cui mi sento piena di energie la Terra mi appare minuscola e non c’è un posto che riconosco capace di placare le mie inquietudini.
L.L.S.
Alcune delle tue poesie sono state scritte quando eri ancora adolescente, perché ad un certo punto hai deciso di pubblicarle? Cosa hai provato quando hai consegnato il tuo manoscritto ad uno sconosciuto?
E.
Una domanda intima per un’esperienza altrettanto intima!
Secondo me, talvolta, è più facile raccontarsi ad uno sconosciuto che ad un amico. Da chi si conosce si teme sempre, in un modo o nell’altro, una sorta di giudizio ed essendo la poesia una sintesi dei propri pensieri profondi e scomposti, dare, a chi si conosce bene, accesso alla lettura può essere faticoso. Non è facile mettersi completamente a nudo. Questo è quello che è successo a me. Ho tirato fuori dai miei cassetti i numerosi fogli sparsi su cui per anni avevo appuntato piccoli racconti, brevi poesie, li ho messi insieme e… Anche le persone a me più vicine sono rimaste stupite quando hanno saputo della mia intenzione di pubblicare il Diario. A parte qualche familiare nessuno era al corrente dell’esistenza di quei piccoli componimenti.
Non ho cercato negli altri l’incoraggiamento, la mia timidezza me lo impediva. Non avrei sopportato alcuna intromissione in questa mia parte intima, avrei rischiato di ritrarmi come un fiore al calar del sole…
Io stessa ho trovato il coraggio. Lentamente, ma l’ho trovato.
L.L.S.
Addirittura coraggio? Pensavo bastasse un po’ di estro, fantasia, voglia di aver riconosciuto un valore alle proprie piccole grandi opere…
E.
Per me è anche una questione di coraggio. Non solo per la timidezza, ma anche perché bombardati come si è da una miriade di informazioni, nozioni, parole, pubblicità, canzoni si può aver timore che la propria voce si perda nel marasma circostante. Non si è mai troppo sicuri della propria personale originalità.
L.L.S.
Vinte queste paure, cosa provi oggi che quel tuo intimo, inesplorato mondo è emerso e ha trovato un suo spazio?
E.
Quando tengo tra le mani il mio libro, quello che un tempo fu un mucchio di fogli e quadernetti sparsi e impolverati, sono felice. Lo porto con me e ne gioisco. Ne gioirei anche se sapessi di esserne l’unica estimatrice.
Buona lettura.
Le lettere scarlatte
Articoli recenti
Commenti recenti
Archivi
- settembre 2019
- luglio 2019
- giugno 2019
- maggio 2019
- aprile 2019
- marzo 2019
- febbraio 2019
- novembre 2018
- giugno 2018
- marzo 2018
- gennaio 2018
- dicembre 2017
- novembre 2017
- settembre 2017
- giugno 2017
- maggio 2017
- aprile 2017
- marzo 2017
- febbraio 2017
- gennaio 2017
- dicembre 2016
- novembre 2016
- ottobre 2016
- settembre 2016
- agosto 2016
- luglio 2016
- giugno 2016
- maggio 2016
Leave a reply